È un futuro provocatoriamente “semplice” quello che i francescani hanno proposto come tema della nona edizione del Festival a Bologna dal 22 al 24 settembre.
Con più di 150 iniziative tra cui conferenze, spettacoli e momenti di spiritualità.
Tra gli ospiti, uno dei più importanti psicoanalisti a livello internazionale, Luigi Zoja, che ha gettato luce sul rapporto uomo-donna. Afferma Zoja: “Con lo svanire del patriarcato, solo in parte si crea uno spazio per valori più femminili. Torna invece a emergere la figura del maschio competitivo, che lotta per le femmine e per diventare capobranco. Da una parte, molti giovani maschi sensibili non ce la fanno: vanno ad ingrossare le file della nevrosi da esclusione. Dall’altra, la svolta neoconservatrice del XXI Secolo in Italia prende spesso le forme di neomaschilismo mediterraneo”.L’amore ha in sé l’impronta dell’eternità, il desiderio di non finire mai e di essere esclusivo.
Che succede alle relazioni nel tempo dei social network? A parlarne, una suora francescana, teologa ed esperta di morale sessuale: Roberta Vinerba.Il significato dell’essere uomini e donne, in futuro, dovrà essere concepito come il risultato dell’interazione con una tecnologia sempre più pervasiva del nostro quotidiano.
Si apre tutta una serie di urgenti quesiti etici, ai quali introdurrà Paolo Benanti, frate francecano e una delle voci più autorevoli in tema di etica delle tecnologie. Conclude Benanti: “Assistiamo a nuovi orizzonti di fantascienza resa realtà, di sogni resi concreti, di sfide a livello tecnologico, etico e umano. Soprattutto però, guardare a questa realtà, ci farà riflettere sulla bellezza, la nobiltà e sull’essenza di essere immagine e somiglianza divina”.
Qui di seguito l’intervista rilasciata agli organizzatori del festival dopo l'intervento sul tema “Cyborg, l’era del post-umano”