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Immagine del redattorePaolo Benanti

Dall'algoritmo alla vita: domande di senso sulle AI


Le macchine stanno arrivando... Secondo uno studio molto citato nel 2013 si è convinti che la metà dei posti di lavoro in USA sono a rischio nei prossimi decenni. Anche i giornalisti e gli scrittori non sono immuni da questo rischio. In un altro articolo sempre sull'intelligenza artificiale si conclude che i computer scriveranno saggi scolastici entro la metà del 2020 e produrranno i libri più venduti negli anni '40 di questo secolo.

L'Economist, il famoso magazine britannico, nello spirito di andare veloce e anticipare il futuro, ha realizzato un software dotato di intelligenza artificiale in grado si scrivere un pezzo per la sezione Scienza e Tecnologia del magazine. Acceso il sistema, il board editoriale ha invitato la macchina a sottomettere un suo pezzo per la pubblicazione. Il risultato è un pezzo inedito, che abbiamo tradotto a seguire, dove si rende visibile tanto la potenza quanto i limiti dell'apprendimento automatico e del riconoscimento di pattern che è ciò a cui, più o meno, si può ricondurre l'intelligenza artificiale.

Il computer ha imitato lo stile del giornale e ha individuato argomenti che vengono trattati frequentemente. Ma sebbene le frasi siano grammaticalmente corrette, alla lettura mancano di significato. Con grande sollievo, il corrispondente della sezione Scienza e Tecnologia dovrebbe avere un lavoro anche dopo la pausa di Natale.

Alcune questioni...

Il punto non è la qualità di questo esperimento (le risorse e il tempo erano limitate) ma la prova di concetto che esso offre. Le AI sono in grado di imitare l'uomo trovando schemi e ripetizioni che di fatto sono le strutture formali e sintattiche del nostro linguaggio. Ma il senso, questa qualità e domanda esistenziale del nostro essere uomini non sembra essere computabile. La domanda di senso è una delle questione chiavi del nostro vivere e da sempre è alla base di ogni cultura, della filosofia e della religione. Abbiamo indicato negli dei, nella ragione o nell'amore il cuore di ogni senso. L'uomo "riposa", cioè trova quiete al suo domandarsi, solo quando trova senso.

Questo è quello che per esempio ha portato a vedere un senso nella natura capendola come un disegno, un progetto, di un Qualcuno che chiamiamo Creatore. Questo ha portato alle cosmologie e alle antropologie che hanno sostenuto gli uomini e il loro capire nelle filosofie. Questo ha generato i riti di passaggio che sono il cardine di ogni cultura umana: luoghi di senso e del sentire. Questo ha spinto gli uomini nelle loro passioni e nell'arte nel nome dell'amore.

Però oggi le AI presentano un nuovo scenario. Il senso che troviamo o che possiamo trovare non è nel già dato della natura, dell'uomo, del cosmo o dell'universo ma in un costrutto della macchina che imita le strutture di senso dell'uomo.

Allora il problema è di filosofia e di epistemologia. Il generato dalle AI è fatto secondo schemi che possono indurre il senso ma non ha alcun fondamento nella realtà (i latini direbbero cum fundamento in re) ma illude il nostro senso. Che tipo di conoscenza è questa? Che valore ha? Come va trattata e considerata?

Insomma la domanda prima che tecnologica è etica e filosofica: nella misura in cui vogliamo affidare competenze umane, di comprensione, di giudizio e di autonomia di azione a dei sistemi software di AI dobbiamo capire il valore, in termini di conoscenza e capacità di azione, di questi sistemi che pretendono di essere intelligenti e cognitivi.

Queste sono domande che aprono un'indagine più che concluderla ma ora, per capire meglio il tema che si apre, lasciamo spazio al lavoro del reporter robot ...

Il pezzo scritto dal software...

Un MUST dei maggiori scienziati informatici del mondo ha dimostrato che il costo del trasporto delle onde sonore nella parte posteriore del sole è il modo migliore per creare una serie di immagini del tipo che può essere risolta. È anche perché lo stesso film è un prototipo speciale (vedi <a href='/node/105180'> articolo </a>). Una persona con una porzione di software può essere trasmessa da un processo di sicurezza che può essere aggiunto a un singolo bit di lettura. Il materiale è composto da un singolo pixel, che è possibile e quindi fa sì che il laser venga avviato per convertire il vapore risultante sulla superficie della batteria in grado di produrre energia dall'aria e quindi trasformarla in un display a basso costo. La soluzione è quella di codificare il controllo speciale di un chip che si trova in una macchina.

Il risultato è una forma di un'alternativa alle auto elettriche, ma il problema più famoso è che il sistema di controllo è quindi alimentato da un computer che è composto da una seconda parte dello spettro. La prima soluzione è tutt'altro che economica. Ma se è un po 'come un solido foglio di contatto con lo spettro, può essere letto come sono disponibili le onde sonore. La posizione del sistema è costituita da un carbonio contenente un componente speciale che può essere utilizzato per collegare l'aria a un motore diesel convenzionale.

Il problema con l'approccio è che raggiunge il combustibile riflettendo una cella a combustibile in una serie di materiali sensibili alla luce che è composta da energia solare. Nel frattempo, il processo può essere fatto per fungere da prototipo di una macchina superconduttiva. La tecnologia è anche un processo a corto raggio che viene sviluppato per il confronto con i campi magnetici del sistema solare.

Il risultato è una sostanza chimica chiamata nanotubo di carbonio che viene assorbita dal processo di conversione di un ossido solido in una sostanza chimica specifica del nervo cellulare. Il materiale è in grado di estrarre energia dall'immagine e quindi rilascia gli elettroni che possono essere rilevati stimolando l'immagine nel flusso sanguigno. La temperatura superficiale non è una molecola che viene anche confrontata con la piccola energia della struttura di un metallo. Un singolo organo è una grande quantità di energia, che è particolarmente intensa. La camera di combustione interna è quindi in grado di produrre un fotone che viene sviluppato per produrre una seconda proteina chiamata proteina che provoca il corpo che ha un processo complesso e comparabile per fermare i componenti di un antibiotico.

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