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Immagine del redattorePaolo Benanti

Le indagini di polizia al tempo dei dati: diritti dei cittadini e abusi di stato


Per introdurre il tema della tutela del cittadino dall'eventuale esercizio illecito e abusivo del potere governativo partiamo da un esempio.​Dagli archivi giuridici statunitensi emerge un caso singolare. Nel 2013 Tadrae McKenzie, un giovane diciottenne della Florida ha derubato uno spacciatore di marijuana di 130 dollari di merce mentre era a un ristorante della catena Taco Bell a Tallahassee. Insieme a due amici, con delle pistole ad aria compressa che sparano pallini d'acciaio - le BB gun - ha sottratto il "malloppo" allo spacciatore. Ora per le leggi della Florida il fatto costituisce un reato grave: rapina a mano armata che prevede una pena minima di quattro anni di carcere.Alla fine del processo un giudice di stato ha offerto a McKenzie un patteggiamento sorprendentemente indulgente: sei mesi di libertà sulla parola se si riconosceva colpevole di reato di secondo grado. Come è stato possibile?

I difensori di McKenzie avevano fatto una scoperta fondamentale: le forze dell'ordine avevano utilizzato uno strumento di sorveglianza segreta, spesso chiamato stingray, per avere prove e trovare il colpevole. Tradotto letteralmente stingray significa mantra, un grosso pesce chiamato anche razza. In realtà gli stingray sono dispositivi che si comportano come una falsa torre cellulare, ingannando i telefoni e facendogli credere ce quello che ricevono è il ping delle torri nelle vicinanze e facendo così connettere i cellulari al loro segnale. Utilizzando il dispositivo, la polizia può determinare la precisa posizione di un sospetto, le chiamate in entrata e in uscita che ha fatto e anche ascoltare una chiamata o vedere il contenuto di un messaggio di testo. Gli avvocati di McKenzie hanno sospettato che gli investigatori avessero usato uno stigray perché sapevano esattamente dove era casa sua e che aveva lasciato la sua abitazioni alle 6 il giorno del suo arresto. La polizia aveva ottenuto un ordine del tribunale che li autorizzava a farsi consegnare da Verizon, uno dei grandi provider telefonici USA, i dati sulla posizione del telefono cellulare di Mckenzie. Ma i dati di una torre riguardano una cella, cioè una porzione circolare di territorio e non sono sufficientemente precisi per localizzare un dispositivo in una casa specifica.

Nel presentare le accuse gli investigatori avevano affermato che erano ricorsi a un database delle forze dell'ordine che consente di individuare le persone collegandole con i numeri di telefono. Ma il telefono che McKenzie stava usando era un burner, cioè un telefono usa e getta con un numero temporaneo che dura solo fintanto chè c'è il credito e che si acquista senza nessuna identificazione dell'acquirente e che quindi non è connesso con il suo nome. Gli inquirenti non hanno saputo giustificare questa incongruenza. Su richiesta dei difensori a quel punto il giudice ha ordinato alla polizia di mostrare i dati dello stingray in possesso della polizia. Gli inquirenti hanno rifiutato a causa di un accordo di non divulgazione che avevano firmato con l'FBI proprietaria delle stingray e agenzia che raccoglie questi dati. Il giudice a quel punto ha offerto a McKenzie e ai due suoi complici questa offerta molto vantaggiosa di patteggiamento per chiudere il caso e uscire dall'impasse.

La polizia nel caso di McKenzie in definitiva aveva operato con una tecnica molto preoccupante e sempre più diffusa che prende il nome di "costruzione parallela". Questa è descritta in alcuni documenti governativi ottenuti dalla Reuters nel 2013. Si ricorre alla costruzione parallela quando gli investigatori originariamente ottengono una prova attraverso un programma di sorveglianza segreta: quello che si fa è cercare di ottenere l'evidenza legale così conosciuta una seconda volta tramite la normale procedura. In sostanza gli investigatori creano una storia parallela, alternativa a quella che realmente si è utilizzata per trovare le informazioni. In questo modo si può continuare indisturbati a lasciare operative queste reti tecnologiche può nascondere tecniche di sorveglianza da scrutinio pubblico e potenziali criminali. Un nuovo rapporto pubblicato dallo Human Rights Watch, pubblicato recentemente e basato su 95 casi, indica che lo stato, nei suoi organi di sicurezza pubblica, utilizza la costruzione parallela regolarmente, anche se è impossibile calcolare esattamente quanto spesso. Secondo il rapporto è estremamente difficile per gli imputati e per i loro difensori riconoscere quando la prova è stata ottenuta tramite questa pratica.

"Quando gli avvocati tentano di scoprire se è stato utilizzato un qualche tipo di metodo segreto di raccolta dati, l'accusa sarà fondamentalmente un muro di gomma e non fornisce una risposta definitiva del tipo si o no" racconta Sarah St. Vincent, l'autrice della relazione e membro e ricercatrice di Human Rights Watch. "Abbiamo visto un sacco di esempi dove gli agenti di polizia scrivono nei rapporti 'ci trova il sospetto sulla base di informazioni da una fonte confidenziale' usando un linguaggio intenzionalmente vago" riporta Nathan Wessler, un avvocato della ACLU. Sono espressioni che possono essere comprese come un informatore umano o qualcos'altro, ma non come un dispositivo di sorveglianza sofisticata. A volte quando un avvocato della difesa riesce a spingere sul tema e a trovare gli elementi che fondano l'abuso viene offerto un incredibile patteggiamento o il caso viene chiuso completamente. Se un potente, programma di sorveglianza segreta è in gioco o messo a rischio, un singolo caso è spesso considerato poco importante al governo.

Negli USA Alcuni tribunali hanno stabilito che i dispositivi in realtà violano il quarto emendamento della Costituzione. Il rapporto di Human Rights Watch conclude che il Congresso dovrebbe approvare una legislazione specifica vietando l'utilizzo della costruzione parallela perché ostacola il diritto ad un processo equo. Gli avversari della costruzione parallela credono che dovrebbe essere proibita perché impedisce la giustizia e che i giudici facendo il loro lavoro. "Di fatto è uno strumento che veramente un sacco di potere al ramo esecutivo," dice St. Vincent. "Taglia fuori i giudici dal decidere se qualcosa è stata legalmente ottenuta." Inoltre l'insistenza a mantenere segreta questa pratica protegge questa tecnologia di sorveglianza del governo dallo scrutinio pubblico. Purtroppo gli stingray, i dispositivi di localizzazione cellulare utilizzati nel caso di rapina della Florida, esistono da anni, ma solo recentemente sono stati resi noti al pubblico. Avvocati e giuristi non hanno ancora definitivamente deciso se il loro uso senza un mandato viola il quarto emendamento, in parte perché è così poco è conosciuto . Ciò significa che molte persone sono state condannate utilizzando la tecnologia in un modo che ha violato i loro diritti e che è rimasta nascosta all'opinione pubblica.

Immaginiamo a quello che può succedere in futuro se il governo nascondesse una nuova tecnologia di sorveglianza come quella connessa al riconoscimento facciale. L'opinione pubblica deve essere informata e i cittadini devono partecipare alla decisione sui programmi di sorveglianza. Da un lato, mantenere segrete determinate tecniche probabilmente aiuta le autorità ad arrestare i criminali. Ma se non sappiamo almeno i contorni di come funziona un programma, è difficile avere una qualsiasi discussione aperta a tutti.

Infine ci sembra che questi fatti mettano in luce una caratteristica della rivoluzione digitale. I dati e il loro significato è connesso alla capacità di immagazzinarli, accedervi e poter tirare fuori da questi delle informazioni. Oggi i big player, gli stati e le grandi industrie dell'IT hanno bacini di dati impensabili e potenze di calcoli enorme. Questo si trasformerà in una società ingiusta dove sono i poteri a poter abusare dei cittadini con strumenti meno violenti ma ugualmente ingiusti e nocivi dei diritti delle persone? La sfida si fa intrigante. Bisogna trovare spazi e tempi per affrontare questi temi e creare una coscienza civile per regolamentare e gestire questa sfida dell'innovazione digitale.

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