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Immagine del redattorePaolo Benanti

NFL e Open Data: una scelta per "metterne in gioco" altre


La lega professionistica di football USA, l'NFL, ha deciso di rendere accessibili a tutti i team i dati biometrici raccolti in tempo reale sui giocatori. Lo scenario di open data che si sta per aprire può cambiare per sempre questo sport. Ma molto di più può essere utilizzato per studiare cosa comporta l'accessibilità ai dati in un'attività competitiva in cui se uno vince gli altri perdono, una zero-sum-game analoga a tante attività economiche e finanziarie.

 

Nel 2015 la National Football League, o NFL, la maggiore lega professionistica nordamericana di football americano, ha deciso che ogni giocatore diventasse una sorta di cyborg. Nel football americano le collisioni tra i giocatori sono frequenti, facendo parte della filosofia stessa di questo sport. Per ridurre i traumi conseguenti gli urti, i giocatori indossano apposite protezioni. Le protezioni più vistose, che nell'immaginario collettivo caratterizzano questo sport, sono il casco e il paraspalle.

L'NFL ha richiesto che obbligatoriamente fosse incluso nei paraspalle un chip RFID in grado di misurare la velocità, la distanza percorsa, l' accelerazione e la decelerazione di ogni atleta. Questi chip trasmettono continuamente le informazioni sul movimento, con una accuratezza di 15 centrimetri, a ricevitori elettronici posti in ogni stadio. Anche la palla con cui si gioca è monitorata.

La tecnologia utilizzata è all'avanguardia. Con l'acronimo RFID - Radio-Frequency IDentification - si intende una tecnologia per l'identificazione e/o memorizzazione automatica di informazioni basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari etichette elettroniche, chiamate tag e sulla capacità di queste di rispondere all'interrogazione a distanza da parte di appositi apparati fissi o portatili, chiamati reader. Questa identificazione avviene mediante radiofrequenza, grazie alla quale un reader è in grado di comunicare e/o aggiornare le informazioni contenute nei tag che sta interrogando.

Tutti gli appassionati di sport sanno che i numeri entrano a pieno titolo nel campo di gioco, a partire dal numero di gol segnati dai calciatori fino ad arrivare alle probabilità di fare canestro in NBA o al numero di basi conquistate dai giocatori di baseball. Proprio il baseball ha giocato un ruolo centrale nel rendere visibile a tutti quanto sia importante nel mondo dello sport l’impiego di strumenti avanzati di statistica per analizzare i dati di partite e giocatori. Ce lo insegna la storia di Billy Beane, il General Manager degli Oakland Athletics, che, con un approccio analitico volto a massimizzare il rendimento dei giocatori (anche dal punto di vista economico), ha rivoluzionato le tecniche di scouting e il modo di molti addetti di guardare al baseball. Nasce così la sabermetrics, ossia le statistiche sul baseball messe a punto dalla Society for American Baseball Research (SABR, da cui il nome). Michael Lewis ci ha scritto un libro, Moneyball-The Art of Winning an Unfair Game, che è poi diventato il famoso film con Brad Pitt come protagonista.

L'utilizzo di questi dati in tempo reale non è una novità. Le “Next Gen Stats” sono le statistiche di gioco avanzate per l'NFL. Dopo un rodaggio iniziale sulla raccolta e l’uso dei big data del football americano, si è capito che stanno già rivoluzionando il modo con il quale vengono guardate e giocate le partite. Con l'uso degli RFID è iniziato nel 2015 una nuova era per il football americano basata sui big data delle partite analizzati in tempo reale: è la digitalizzazione della NFL.

Mike King è stato il responsabile di questo processo per conto di Zebra Sports, il braccio sportivo del colosso statunitense della digitalizzazione industriale: «Assistiamo a una rivoluzione basata sull’uso di tecnologie RFID estremamente precise, a bassissimo consumo, capaci di fornire milioni di informazioni in tempo reale, da analizzare per fornire le più diverse soluzioni», ha raccontato King in una intervista esclusiva alla Stampa. Possono essere usate per la grafica televisiva in realtà aumentata o per avere statistiche di gioco molto più accurate di quelle tradizionali, ma sono anche strumenti utili agli allenatori per modificare in tempo reale gli andamenti di una partita con una nuova visione della tattica di gioco».

Un esempio per chiarire: fino a poco tempo fa le statistiche di una corsa del running back, giocatore che riceve il passaggio del quarterback e cerca di arrivare alla meta, erano basate semplicemente sulla misura delle yarde percorse nel campo da un lato verso l’altro. Ma la corsa non è mai diritta, i giocatori vanno a zig zag e con i sensori adesso si può misurare l’effettiva distanza corsa, la velocità, la tracciatura della posizione istante per istante con una accuratezza di centimetri.

La vera novità introdotta quest'anno è nell'accesso ai dati. Finora, tali dati erano rimasti all'interno delle mura di ogni singola squadra. Erano destinati ad aiutare giocatori e allenatori a provare e verificare gli schemi di gioco per l'attacco e per la difesa. A inizio di aprile l'NFL, per aumentare al competizione e la concorrenza tra i teams, ha deciso di condividere i dati di tutti e 22 i giocatori in campo dopo ogni partita, con tutte le squadre della lega.

Questa mossa darà ai concorrenti una maggiore comprensione del movimento dei giocatori durante tutto il campionato. Ma, sostengono alcuni analisti, questo accesso ai dati potrebbe anche iniziare a cambiare l'essenza del gioco. Gran parte della sfida di questo sport è la capacità di elaborare e reagire rapidamente alle informazioni sul gioco, un dono istintivo di grandi allenatori e dei grandi giocatori. I dati, eliminando le incertezze umane e offrendosi come elementi da processare, cambieranno chi detiene il vantaggio analitico del match e introdurranno alcune nuove questioni.

L'arrivo di nuove informazioni cambia sempre come viene giocato il gioco: gli allenatori e gli scienziati sportivi utilizzano il GPS da oltre un decennio per valutare le prestazioni fisiche e il bisogno di recupero. Negli sport professionistici, dove la differenza tra vittorie e sconfitte è sottilissima, qualsiasi potenziale vantaggio dovrebbe essere preso sul serio. La domanda è quale potenziale vantaggio dovrebbe essere considerato rispettoso delle regole e cosa vada oltre la linea che separa il gioco così come lo abbiamo pensato e giocato e questa nuova anlitica dei dati.

"Nello sport, vogliamo talento, dedizione e impegno per essere produttori di differenza, quindi quanto vogliamo che la tecnologia decida l'esito dei giochi?", Chiede Thomas Murray, presidente emerito dell'Hastings Center, un importante centro di ricerca etica. "Porre l'elemento umano fuori dal gioco, rendendolo una competizione tra gli scienziati piuttosto che gli atleti, sembra minare ciò che apprezziamo nello sport", dice Murray, che ha scritto sull'etica dell'enhancement nel suo libro Good Sport.

Ecco l'NFL, nel tentativo di livellare la competizione in campo, è stato fin'ora molto conservatrice sull'uso della tecnologia nel gioco. Per fare un esempio la lega spegne le comunicazioni radio nel casco dall'allenatore al quarterback 15 secondi prima dell'inizio di ogni azione di gioco per impedire agli allenatori di dare istruzioni durante il gioco. L'NFL utilizza dei tablet Microsoft Surface: questi sono stati dati ai team in sostituzione delle immagini cartacee per indicare le formazioni offensive e difensive. Questi tablet sono intenzionalmente bloccati: mostrano solo foto, nessun video e non possono accedere a Internet. Allo stesso modo, i computer non possono essere utilizzati nel box degli allenatori durante il gioco.

E ora la condivisione dei dati RFID diventa realtà. La NFL aveva già accennato prima alla possibilità di condividere e rendere pubblici questi dati. Ma come verranno utilizzati questi dati? Secondo alcuni analisti il dump dei dati verrà probabilmente utilizzato inizialmente per conoscere i punti di forza e di debolezza della squadra avversaria. Ma alla lunga, i dati potrebbero essere utilizzati per formulare nuove strategie. Ad un certo punto, prima di ogni partita, ogni allenatore deve fare un'ipotesi sul proprio avversario. Queste ipotesi non sono mai sicure al cento per cento. I dati potrebbero essere utilizzati per cercare di rafforzare o mettere in discussione tali ipotesi.

Man mano che i dati diventeranno sempre più aperti, i campionati di NFL dovranno però affrontare anche una serie di questioni sulla privacy. Produttori, emittenti televisive e teams dovranno affrontare le preoccupazioni in merito alla proprietà, alla validità e all'interpretazione dei dati, alla privacy, alla riservatezza, alla sicurezza (hacking) e ai conflitti di interesse. Anche se nel football non è ancora successa un data breach, un fatto analogo è già successo nel baseball. Chris Correa, ex direttore dei St. Louis Cardinals, sta scontando una pena detentiva per aver rubato informazioni dagli Houston Astros nel 2015.

Inoltre i giocatori sono preoccupati che i dati biometrici e prestazionali possano essere utilizzati contro di loro, soprattutto durante le trattative contrattuali. Dati biometrici e RFID potrebbero essere utilizzati durante le contrattazione tra team e giocatore per insinuare che un giocatore ha perso valore. In un campionato ad alte prestazioni, uno in cui i giocatori più giovani (e meno costosi) vengono monitorati e classificati ogni anno, i dati RFID che evidenziano una diminuita accelerazione o tempo di reazione potrebbero costare caro a un giocatore quando arriva il momento di ottenere un posto in squadra o rinegoziare un contratto.

Sebbene la NFL Players Association, l'associazione di categoria dei giocatori, non abbia ancora incontrato una situazione in cui i dati biometrici siano stati apertamente utilizzati nelle trattative, si inizia a ipotizzare che i giocatori debbano essere i padroni e soli custodi dei propri dati sulla salute e sulle prestazioni.

L'incertezza associata ai dati raccolti è il motivo per cui altri analisti ritengono che i dati RFID saranno più utili per le dinamiche di squadra rispetto alla comprensione dei movimenti di un singolo giocatore. Allo stato attuale sembra certo che i fan della NFL non vedranno presto i dati biometrici in diretta nelle loro trasmissioni TV ma il cambiamento sta arrivando. L'NFL ha le informazioni e sta solo aspettando le occasioni per metterle sugli schermi.

Ma quali prospettive si aprono da questo scenario? Più che sulle dinamiche di gioco e sul futuro dello sport ci sembra interessante suggerire un'altra prospettiva. Il football americano è un'attività umana che è ben schematizzata dalla teoria dei giochi. La teoria dei giochi è una parte della matematica che studia e analizza le decisioni individuali di un soggetto in situazioni di conflitto o interazione strategica con altri soggetti rivali (due o più) finalizzate al massimo guadagno di ciascun soggetto.

Questa modellizzazione matematica permette di essere applicata, indipendentemente dall'attività a molti ambiti diversi. Per esempio in situazioni in cui le decisioni di uno possono influire sui risultati conseguibili dall'altro/i e viceversa secondo un meccanismo di retroazione, ricercandone soluzioni competitive e/o cooperative tramite modelli quali quelle del contesto economico si riferiscono al caso in cui due o più aziende interagiscono in concorrenza tra loro.

Secondo la teoria dei giochi il football americano è un gioco a somma zero. Cioè un'attività che può essere descritta come una situazione in cui il guadagno o la perdita di un partecipante è perfettamente bilanciato da una perdita o un guadagno di un altro partecipante in una somma uguale e opposta. Se alla somma totale dei guadagni dei partecipanti si sottrae la somma totale delle perdite, si ottiene zero. Il football prevede che chi vince lo faccia a scapito della perdita del suo avversario in ogni singolo match.

Ma l'effetto di dati open che possono essere elaborati e analizzati da tutti ci permette di studiare cosa accade in un contesto a somma zero, come un contesto economico con tanti competitor in cui il guadagno - vittoria - di uno significa la sconfitta - perdita - degli altri.

Allora il football americano è più di un gioco e un campo di studio perfetto per testare delle politiche sui dati e per vedere gli effetti che l'accesso indiscriminato ai dati ha su un contesto di questo tipo. O quali dati è necessario proteggere per mantenere il gioco ancora giocabile o cosa sia strategico per la vittoria. O ancora in che maniera i dati divengono informazioni utili allo scopo del gioco. Infine in che maniera i dati personali contribuiscono a fornire informazioni sul sistema o a porci questioni sulla proprietà dei dati e su chi devono essere i decisori sulla loro accessibilità (i giocatori o i team?).

Se le domande sono tante le risposte le avremo solo al costo di accettare di fare esperimenti sui dati biometrici degli atleti, sulle loro carriere, sui teams dell'NFL. Insomma su vite reali di tante persone.

Ancora una volta la questione è squisitamente etica.

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