Domenica 20 settembre 2020 ore 16:00 - lezioni magistrali
Paolo Benanti - Algoretica
Sassuolo - Piazzale della Rosa
È possibile un’etica della computabilità, con l’implementazione di direttrici etiche o leggi nei sistemi di intelligenza artificiale?
Paolo Benanti è Francescano del Terzo Ordine Regolare, teologo e docente presso la Pontificia Università Gregoriana, l’Istituto Teologico di Assisi e il Pontificio Collegio Leoniano ad Anagni. Si occupa di etica, bioetica ed etica delle tecnologie. In particolare i suoi studi si focalizzano sulla gestione dell’innovazione: internet e l’impatto del Digital Age, le biotecnologie per il miglioramento umano e la biosicurezza, le neuroscienze e le neurotecnologie. Ha fatto parte della Task Force Intelligenza Artificiale per coadiuvare l’Agenzia per l’Italia digitale. Tra le sue ultime pubblicazioni: The Cyborg: corpo e corporeità nell’epoca del postumano (Assisi 2012); La condizione tecno-umana. Domande di senso nell’era della tecnologia (Bologna 2016); L’hamburger di Frankenstein. La rivoluzione della carne sintetica (Bologna 2017); Postumano, troppo postumano. Neurotecnologie e human enhancement (Roma 2017); Oracoli. Tra algoretica e algocrazia (Roma 2018); Le macchine sapienti (Bologna 2018); Realtà sintetica. Dall’aspirina alla vita: come ricreare il mondo? (Roma 2018); Se l’uomo non basta. Speranze e timori nell’uso della tecnologia contro il Covid-19 (Roma 2020); Digital Age. Teoria del cambio d’epoca. Persona, famiglia e società (Roma 2020).
Ultimo aggiornamento profilo: 2021
Il punto di fondo nella vita della società a mio parere non riguarda soluzioni tecnicistiche ma che ciascuno possa scegliere di venire formato, fin dalla scuola, alla luce della fede, dei valori, della filosofia, in cui crede e nello scambio con le altre identità. Il falsamente neutro razionalismo, nozionismo, civismo, solidarismo, omologa, spegne, le persone rendendole meri individui consumatori persi in una massa anonima. Il vero potere specie nell’epoca dei media onnipervasivi sta nella formazione e nell’informazione. Se il popolo, le singole persone, non possono scegliere la loro educazione già lì la democrazia, la partecipazione, sono morte. Nel tempo se ne vedono sempre più le conseguenze. Identitarismo chiuso in sé e solidarismo omologante si contrastano e si spalleggiano nello svuotare…